CASTELFIORENTINO: Preoccupato un gruppo di residenti: «Si svalorizza la zona». Il sindaco Falorni: «Garantita la sicurezza ambientale» No a un impianto crematorio a Cambiano

Fonte: Il Tirreno

CASTELFIORENTINO. Un passo indietro per valutare con i cittadini la realizzazione di un impianto crematorio a Cambiano, frazione del comune di Castelfiorentino. È la richiesta che arriva da un gruppo di residenti, agricoltori, titolari di agriturismi, preoccupati dall’investimento privato che potrebbe svalutare le loro attività e prodotti del territorio.

Il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, ha incontrato più volte i cittadini della frazione, toccando in prima persona tutti i dubbi emersi: «È difficile mettere d’accordo la comunità quando si è di fronte a simili investimenti ma le preoccupazioni che sono scaturite troveranno risposta nel progetto definitivo, una volta che lo avremo sul piatto». Entro due anni potrebbero partire i lavori. Presto il bando di gara per un progetto dal costo di 2 milioni e 800mila euro. «A nostro giudizio la popolazione non è pienamente a conoscenza di questo impianto – spiegano alcuni residenti, i quali chiedono un passo indietro all’amministrazione comunale, prima di una decisione definitiva – .

Ci sono vigne dove si ricava il Chianti, aziende agricole e5 agriturismi. Si andrebbe incontro a difficoltà importanti. In questa zona nell’ultimo decennio sono stati fatti importanti lavori, come il depuratore che spesso emana cattivi odori e il recupero di una zona dove sorge il panificio di San Matteo che ha avuto un significativo impatto paesaggistico ed ambientale. Servono investimenti ma non in questa direzione. I nostri immobili perderanno il 30% del loro valore e potrebbero spingere i turisti altrove. In alcune città sono stati proposti referendum, proprio per evitare dubbi e scontri». Una protesta che hanno deciso di portare avanti con una raccolta di firme da consegnare all’amministrazione comunale nelle prossime settimane con una chiara proposta: «Ascoltare i cittadini, valutare le risorse economiche che può portare il forno al territorio e ciò che può portare uno sviluppo turistico» .

La proposta privata arriva da un gruppo di aziende, Altair, Sercim e Edilver, tramite il project financing, su una superficie di 5mila metri quadrati. «Quella che nascerà sarà una opera adeguata ai desideri e alle aspettative dei cittadini. Sarà sicura dal punto di vista ambientale, non avrà un impatto paesaggistico. Immaginiamola come una espansione del cimitero, dove ci saranno tutti i controlli necessari per garantire sicurezza alla comunità» conclude Falorni. Quello di Castelfiorentino potrebbe essere il primo forno crematorio dell’Empolese Valdelsa.